Esistono posti nel mondo dove la creatività sposa la spiritualità e dove il gioiello non è soltanto un accessorio di bellezza, ma uno strumento di connessione verso la sacralità. Ed è così che in India le donne approcciano, ad esempio, alla creazione di alcuni gioielli realizzati con le pietre dure più pregiate come la giada, smeraldi, diamanti e rubini incastonati, insieme a pietre di onice e granati.
I tagli, spesso semplici per non deturpare la struttura della pietra, vengono inseriti in collane realizzate con pietre dure e bracciali in grado di aprire le porte alla magia. Forte è il chiasmo dei colori e dei materiali, ricca è la varietà delle pietre, da fare sembrare questi gioielli come le chiavi verso una dimensione del sacro.
Il gioiello come arte e sviluppo della collettività
La creazione del gioiello in molte parti del mondo è anche uno strumento di emarginazione: ad esempio, la creazione di gioielli è per le donne indiane uno strumento per sostenere l’intera comunità, uno strumento di contrasto alla povertà e di ambientamento dell’emarginazione in favore dello sviluppo.
Anche in Marocco l’approccio alle creazioni per la bellezza serve come strumento di sostegno alla comunità e alla gente che popola i villaggi.
Ma anche l’Italia, in fatto di artigianato del gioiello, ha qualcosa da invidiare a molti: tante sono infatti le creazioni capaci di suscitare stupore, quasi come se il gioiello fosse uno strumento di riproduzione delle forme d’arte che i nostri avi ci hanno tramandato attraverso una tradizione secolare di architetture, sculture, monumenti, quadri e colori; e che trovano nella creazione di accessori di bellezza realizzati con pietre dure leghe metalliche, una sintesi perfetta.
Perché stupirsi? Stiamo parlando dell’Italia, giardino del mondo e terrazza sul Mediterraneo, un paese che ha assorbito le atmosfere e le energie di molte culture. Un luogo in grado di produrre all’interno di creazioni made in Italy che ormai da secoli conquistano il mondo. Proprio in Italia ci sono scuole di gioielleria rinomate in tutta Europa.
I primati della gioielleria italiana
Qual è il motivo di tanto successo? Sicuramente il fatto di saper riassumere in un solo paese le arti manifatturiere e artigianali di più settori: la lavorazione artistica del vetro di Murano, ad esempio, è stata inserita all’interno dell’arte della gioielleria dando il via a dei filoni di produzione artigianale all’avanguardia e apprezzati in ogni angolo del continente.
Così, anche la lavorazione di ceramiche e porcellane incastonate nei gioielli, ne accresce il valore e l’originalità perché comporta la collaborazione di produzioni ceramistiche unite a quelle della gioielleria.
Anche orecchini naturalistici realizzati con gocce sfaccettate di quarzo rosa, oro giallo 18 carati e, ciliegina sulla torta, le farfalle realizzate con giada verde.
Ma è sulla lavorazione dei metalli che in Italia esistono moltissime realtà all’avanguardia, come l’oreficeria aretina, fiorentina e quella napoletana che sono in grado di generare creazioni apprezzate in tutto il mondo europeo ed arabo, dove si registrano la maggior parte delle esportazioni.
Le creazioni più apprezzate
Ed è ancora l’Italia a registrare il primato per il corallo, materiale naturale di origine marina su cui intere comunità fondano la propria economia: Torre del Greco in provincia di Napoli, ad esempio, è tra i maggiori smistatori di corallo in tutto il continente, oltre ad avere il maggior numero di artigiani preparati per questo tipo di lavorazione.
Tocca sempre all’Italia un secondo primato, quello del corallo più costoso al mondo: il corallo di Sciacca o corallo rosa, originato dai mari della Sicilia dove oggi è praticamente estinto. Più in generale un grammo di corallo rosso come quelli che siamo abituati a vedere, può costare anche 200 euro.
Ma è la lavorazione a fare la differenza: consultando il sito https://www.intinijewels.com/ notiamo che la produzione del corallo richiama lavorazioni dalle forme esotiche e dalla preziosità data dall’accostamento con turchese e perle, dettagli che rendono la lavorazione ricca e ricercata.
E così nelle fiere dei gioielli come quella di Rho, il gioiello artigianale coniuga l’arte e le tradizioni delle tecniche di oreficeria italiane con la fauna più esotica e oggetti che mai si sarebbero accostati alla gioielleria, come i pupi siciliani. Gioielli a forma di serpente o di formiche, incastrati tra loro da sapienti creazioni di oreficeria, in modo tale che la forma tra le più esotiche e apprezzate nei mercati occidentali, diventi un’opera d’arte capace di adornare il collo delle donne più esigenti.
Ma a conquistare il mercato di tutte le culture è sempre l’ unicità delle pietre dure.
Le pietre sono in grado di adornare i visi delle donne grazie ai loro particolari dettagli.
Spesso, sono abbinate ad anelli in oro, argento, smeraldo, oppure diamanti che, grazie alla loro unica bellezza, regalano un aspetto incantevole.