sega a nastro

Da un confronto diretto le lame utilizzate nelle seghe a nastro professionali risultano nettamente più “delicate” rispetto a quelle impiegate nelle seghe circolari o nelle frese.

Rispetto alle seghe a nastro quelle circolari presentano un corpo lama più spesso, inoltre il numero di sollecitazioni di flessione alle quali questo è sottoposto è nettamente inferiore.

Durante queste sollecitazioni di flessione si formano crepe sottili nella parte della gola del dente, la zona che deve sopportare la massima tensione.

La cattiva abitudine di molti di riaffilare la lama occasionalmente non fa altro che peggiorare lo stato di queste crepe che si espandono sempre di più fino a provocare la rottura della lama stessa.

L’affilatura dei denti della lama a nastro è una parte fondamentale della manutenzione della macchina che deve essere eseguita ad intervalli regolari.

Dopo un breve riassunto del processo di manutenzione delle seghe a nastro, ci concentreremo sulle tecniche di affilatura dei denti delle lame.

Fasi del processo di manutenzione delle seghe a nastro

Il primo passaggio del processo di manutenzione di una sega a nastro professionale per legno consiste nell’ispezionare il macchinario per identificare le riparazioni da eseguire e per valutarne il corretto funzionamento.

Successivamente si verifica l’impostazione dei denti procedendo con l’eventuale rastremazione/stellitizzazione; infine si esegue l’affilatura della sega a nastro.

Fase uno: ispezione

L’obiettivo di questo primo step è quello di rilevare rotture e crepe nella zona della gola del dente della sega a nastro.

Fase due: verifica del corretto funzionamento della sega

Il corretto funzionamento del macchinario viene valutato prendendo in considerazione diverse variabili, ad esempio il rumore prodotto durante le operazioni di taglio o il livello di stabilità.

In base all’esito del controllo si deciderà se è necessario livellare, tensionare o raddrizzare i denti della lama.

Attraverso le operazioni di livellamento vengono appianate ammaccature e tutte le irregolarità presenti sulla lama.

Il peso del martello impiegato deve essere adatto allo spessore della lama per evitare danni irreparabili.

Il tensionamento consiste invece nell’allungare la parte centrale della lama della sega attraverso una macchina rullatrice apposita: in questo modo è possibile accorciare il lato dentato e il tallone rispetto al centro.

Nel momento in cui la lama viene messa sulle pulegge della segatrice diminuiscono le tensioni di compressione e la lama si incurva nella parte centrale, in questo modo la lama resta immobile.

Ricorda sempre che la laminazione parte nella parte che corrisponde al primo terzo della lama e con un livello di pressione massima: questa diminuisce man mano che il rotolamento procede a sinistra e a destra.

Infine, il raddrizzamento: in questo caso la parte superiore della lama viene curvata leggermente in modo convesso al fine di compensare l’allungamento del lato dove si trovano i denti nel momento in cui la sega a nastro è in funzione.

Quando i denti vengono raffilati si allunga anche la linea della gola rispetto al dorso.

Fase tre: impostazione, pressatura, stellitazione dei denti della lama

Affinché il “percorso” di taglio sia dritto è necessario fare in modo che il taglio sia più ampio del corpo della lama.

In questo modo la sega a nastro non viene bloccata nel pezzo di legno oggetto di taglio a causa della notevole compressione.

Il percorso di taglio viene creato in tre modi: l’impostazione, la pressatura o la stellitura.

La prima metodologia, ovvero l’impostazione, è certamente quello più vecchio e consiste nel piegare leggermente il dente prima da un lato e poi dall’altro. Certamente è la soluzione meno dispendiosa ma non sempre il risultato finale è quello sperato.

Dal momento che i denti vengono piegati in modo alternato la qualità del taglio sarà molto bassa in caso di impostazione eccessiva; nel caso di impostazione scarsa invece sulla lama compariranno evidenti segni di bruciatura causati dal surriscaldamento della stessa e una evidente perdita di tensione.

Il metodo della pressatura prevede di allargare il taglio stringendo i denti. Rispetto all’incastonatura è dunque più vantaggiosa dal momento che il dente taglia il legno su ambo i lati e l’acciaio si indurisce (proprio come quando viene forgiato).

Il metodo della stellitura prevede di saldare un materiale più duro nei denti della lama ai fini di una maggiore durata della stessa. Tuttavia i costi associati a questo processo sono abbastanza alti.

Per eseguire le operazioni di stellitura sono necessarie infatti due macchina: la prima per eseguire le saldature e la seconda per affilare i denti.

Fase quattro: affilare la sega a nastro per legno

Siamo allo step finale: l’affilatura della sega a nastro che consiste nella levigazione della parte superiore della macchina. In base alle esigenze questa operazione può essere eseguita con una macchina a controllo numerico oppure con una a motore.

Se ad eseguire queste operazioni è un utente non è necessario utilizzare una macchina CNC dal momento che il numero dei profili dei denti da affilare non è alto; diversamente se al posto dell’operatore abbiamo una macchina affilatrice la soluzione precedente è ben accetta.

La macchina CNC infatti memorizza i programmi del profilo del dente e questo non rende necessario aggiustare la macchina o sostituire la mola.

A fronte di questo vantaggio legato all’uso delle macchine CNC per l’affilatura è opportuno ricordare che la manutenzione da eseguire è effettivamente complessa; al contrario la macchina che funziona a motore necessitano di una manutenzione minore e più semplice ma richiede all’operatore esperienza nelle operazioni di rettifica dei denti.